Un pubblico curioso e attento ha visitato gli spazi espositivi scelti per questa edizione: Chiesa della Trasfigurazione, Villa Calvi e il Giardino delle Ortensie. Anche le vetrine del Centro hanno partecipato attivamente a quest’ultima edizione.
C’era da perdere la testa nei giorni della Biennale tanto varie e multiformi sono state le manifestazioni e le esposizioni. Il visitatore vi ha potuto trovare un fiore rosa in una teca simile alla rosa del Piccolo Principe protetta da una campana di vetro, fiori tridimensionali dai variegati colori, disegni ispirati alle filastrocche di Gianni Rodari, le bambole Barbie vestite di pizzo, bordi e bordure nuove ed antiche esposte come in un elegante catalogo, le opere sempre nuove e sempre pregevoli dei gruppi e delle associazioni che amano il merletto.
E nella vecchia Chiesa della Trasfigurazione, dove per secoli le monache agostiniane, come le benedettine del vicino monastero insegnavano alle ragazze la bella arte dei fuselli, i visitatori hanno ammirato i pezzi unici che già dal 2010 fanno la storia della straordinaria collaborazione tra merletti e designer.
Novità assoluta: ai bambini e alle bambine sono state presentate simpatiche carte con l’alfabeto della merlettaia scritte in italiano, in inglese e in dialetto brianzolo. E così la “bissèta”, il primo punto che tutti devono imparare, diventa in italiano “biscetta” e in inglese “nake stitch”.
Per non parlare dei momenti di riflessione offerti ad un pubblico interessato al mondo del fare per amore e passione: sul palcoscenico del Teatro San Teodoro un gruppo di attori ha raccontato i ricordi e le riflessioni delle merlettaie di ieri e di oggi, mentre un gruppo di esperti e di appassionati, riuniti in convegno, hanno dialogato sul valore del sapere e saper fare.
In sottofondo, lungo tutti i giorni della Biennale, si leggeva la voglia di continuare a percorrere il cammino verso il riconoscimento del merletto italiano come patrimonio immateriale dell’Unesco e si immaginava il sogno di un futuro museo del merletto canturino.
Insomma, nessuno s’aspettava, mentre era ancora in corso una pandemia, che la 15a Biennale uscisse con tanto successo dall’emergenza sanitaria che ha rovesciato ritmi ed esistenze.
Tutto bello? Sì, possiamo dirlo ad alta voce e con orgoglio. E’ stato tutto bello grazie anche e soprattutto ai tanti che hanno contribuito a renderla una Biennale da incorniciare.
Ma se qualcuno pensa che il Comitato per la Promozione del Merletto canturino abbia chiuso i battenti al termine della 15a Biennale 2021, si sbaglia. Merlettaie, tombolo e fuselli sono di nuovo al lavoro a Lariofiere Erba per tutto il periodo della Mostra dell’Artigianato, 30 ottobre-7 novembre.
L’invito per questa interessante manifestazione è per tutti e per tutte.
Il Comitato per la Promozione del Merletto
Carissime tutte,
nei giorni scorsi abbiamo vissuto una 15a Biennale del Merletto da incorniciare, nonostante il Covid-19, nonostante le restrizioni, le mascherine, le distanze.