6ª Biennale 2003
L'arte preziosa del merletto, nel corso dei secoli, ha trovato uno spazio importante nel costume e nelle tradizioni d'uso. Abiti raffinati, eleganti, sontuosi veli e una infinita gamma di cuffie, scolli, cravatte, curati nei minimi particolari hanno dato ampio risalto a manufatti che sono veri e propri gioielli di filo, intrecci leggeri, giochi di fiori, tralci, chiaro-scuri sapientemente creati dalle mani esperte delle merlettaie, non solo canturine.
Obiettivo della Sesta Biennale è dare risalto al loro lavoro, riscoprire quei tesori gelosamente nascosti e custoditi, nonché mostrare nuovi manufatti ora prodotti, testimonianze che fanno parte della nostra cultura, opere che contribuiscono a rendere famoso nel mondo il nome di Cantù.
TEMA
Oggetto della sezione storica sarà un tema fondamentale nella storia del merletto, ovvero il suo uso nell'abbigliamento femminile e maschile.
Fin dalla loro introduzione, cioé dalla metà del Quattrocento, i merletti sono stati utilizzati come prezioso ornamento: i pizzi in lino bordavano la biancheria maschile e femminile, nei colli e ai polsi delle camicie, mentre i pizzi in filato metallico dorato o argentato venivano applicati sopra i tessuti degli abiti per formare elementi decorativi a bande.
La loro presenza cresce tra Cinquecento e Seicento comeuno dei principali simboli del lusso nella moda europea, e domina anche nel Settecento, quando i leggeri e costosissimi merletti in lino ornavano cuffie escolli femminili e formavano cravatte maschili. Dopo la pausa della Rivoluzione Francese, quando le grandi trasformazioni della moda decretano la loro scomparsa temporanea, i merletti tornano già nei primi decenni dell'Ottecento, riducendosi però al solo abbigliamento femminile dove continuano ad essere un accessorio ricercato.
A partire dal 1870, in particolare, il pizzo a fuselli e ad ago si diffonde notevolmente nella biancheria delle dame eleganti, come nascosto segno di ricchezza, nello stesso periodo, la produzione meccanica propone merletti in lino o seta a prezzi minori rispetto a quelli della produzione a mano, aprendo nuovi settori di mercato.
Obiettivo della mostra è illustrare questo percorso storico, attingendo alle collezioni private e pubbliche del territorio canturino e proponendo esempi pregiati di varie manifatture europee tra i secoli XVII e XX. Particolare attenzione verrà concessa a ll'Ottocento e al Novecento per indagare sul come le manifatture di merletti di Cantù siano riuscite a rispondere alle esigenze della moda.
Si esporranno numerosi manufatti che ben dimostrano nell'ampio raggio di applicazione del merletto a fuselli "nel sopra e nel sotto" dell'abbigliamento femminile, quali cuffie, scialli, capi di biancheria, camicie e fazzoleti, ma anche in quello infantile, come gli abiti da battesimo.
Accanto agli esemplari originali il percorso storico sarà arricchito da una significativa scelta di riproduzioni di dipinti, tappe e altro che forniranno al pubblico una sorta di "galleria virtuale" della fortuna del merletto nella moda.
Curatrici del catalogo: le storiche del Merletto Marialuisa Rizzini e Thessy Schonholzer
IL CONCORSO INTERNAZIONALE
In concomitanza con la Biennale Internazionale del Merletto, si svolgerà nel salone delle mostre presso la Permanente Mobili, la V Edizione del Concorso Internazionale per la progettazione di un merletto a fuselli, iniziativa fortemente voluta dal Comitato per la Promozione del Merletto per dare nuovo slancio ed impulso alla fase creativa e progettuale del merletto, e alla sua messa in carta, momenti salienti nella realizzazione del pizzo.
Il concorso è aperto a privati, gruppi, nazionali ed esteri, che desiderano creare proposte innovative per consolidare o trovare nuove formule o nuovi ambiti professionali e di mercato che consentono al merletto di Cantù di mantenere inalterata la fama di cui gode.
Il concorso prevede due categorie: innovazione e tradizione, proprio perche' non ci puo' essere un futuro senza solide radici.