5ª Biennale 2001

L'arte preziosa del merletto, nel corso dei secoli, ha trovato uno spazio importante nell'ambito della tavola. Tavole raffinate, eleganti, curate nei minimi particolari hanno dato ampio risalto a manufatti che sono veri e propri gioielli di filo, intrecci leggeri, giochi di fiori, tralci, chiaro-scuri sapientemente creati dalle mani esperte delle merlettaie. Obiettivo di questa mostra e' dare risalto al loro lavoro, valorizzare le nuove trine, riscoprire quei tesori gelosamente nascosti e custoditi che fanno parte della tradizione e della cultura, opere che contribuiscono a rendere famoso nel mondo il merletto. Nel cuore della Brianza, saranno rivelati tesori preziosi che la città vuole offrire al pubblico attento ed interessato che non ha mai disertato questo ambito appuntamento, anzi ha sempre dimostrato un apprezzamento crescente, ne sono prova tangibile gli oltre 20.000 visitatori dell'edizione del 1999.

La città di Cantù, conosciuta nel mondo per la qualità dei suoi manufatti, siano essi i famosi mobili o i preziosissimi merletti, ospita anche quest'anno la Biennale Internazionale del Merletto.

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IL TEMA

I manufatti esposti nella Va edizione della Biennale Internazionale del Merletto, rientrano tutti nella categoria dell'apparecchiatura della tavola. Troveremo quindi, in prevalenza, tovaglie, tovaglioli, inserti e quant'altro possa contribuire a rendere preziosa ed elegante la tavola. Il periodo di realizzazione dei merletti esposti va dal 1800 ad oggi. Sarà tuttavia documentata anche la produzione più antica con una ricostruzione storica tramite dipinti o riproduzioni di dipinti raffiguranti tovaglie, accompagnati da esempi dei merletti raffigurati.

Particolare risalto verrà dato soprattutto alla produzione tipica del Canturino e della Brianza. Benche' pochissimi esemplari originali ci siano pervenuti, sappiamo che sino dalla fine del Quattrocento era diffusa la consuetudine di ornare le tovaglie di merletti di lino, eseguiti ad ago o a fuselli, come è testimoniato dagli inventari delle abitazioni e delle chiese.

Con l'aiuto dei dipinti coevi è possibile avere un'immagine di queste tovaglie, che spesso i pittori hanno inserito nelle loro composizioni descrivendone con attenzione i dettagli: raffinate e curate nei minimi particolari, esse hanno dato ampio risalto a manufatti che sono veri e propri gioielli di filo, intrecci leggeri, giochi di fiori e tralci, chiaroscurati e sapientemente creati dalle mani esperte delle merlettaie.

Dapprima presenti sui bordi o come inserti di piccole dimensioni, i merletti acquistano a partire dal Seicento un risalto sempre maggiore sino a diventare alla fine dell'Ottocento i soli protagonisti delle tovaglie, interamente realizzate ad ago o a fuselli.

Questo tema, che in Italia non è mai stato trattato in mostre o pubblicazioni specifiche, si presta dunque ad offrire un contributo agli studi dell'arte del merletto, che affonda le radici nella produzione manifatturiera italiana e in particolare canturina, e insieme una inedita occasione di conoscenza per il pubblico.

GLI ESPOSITORI

L'edizione di quest'anno vede notevolmente ampliato lo spazio espositivo. La prestigiosa sede di "Cantù è", offre, infatti, oltre 2.000 mq di superficie, messi a disposizione di oltre 23 stand, che ospiteranno artigiani, produttori, scuole, il cui lavoro è strettamente legato al mondo del merletto.

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Il pubblico potrà trovare, oltre alla Mostra vera e propria, tutto quanto fa da supporto all'arte antica del tombolo, per entrare in un ambiente che favorisca la conoscenza di tutte le fasi, progettuali e manuali, di realizzazione del pizzo a fuselli. La competenza ed esigenza del numeroso pubblico che è intervenuto nelle passate edizioni della manifestazione, spingono tutti gli addetti ai lavori ad un continuo perfezionamento, ad una sfida con se stessi sempre aperta, per offrire un prodotto all'altezza della fama e delle aspettative dei visitatori.

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IL CONCORSO INTERNAZIONALE

In concomitanza con la Biennale Internazionale del Merletto, si svolgerà, sempre negli spazi di "Cantù è", la IV Edizione del Concorso internazionale per la progettazione di un merletto a fuselli, fortemente voluto dal Comitato per la Promozione del Merletto per dare nuovo slancio ed impulso alla fase creativa e progettuale del merletto, e alla sua messa in carta, momenti salienti nella realizzazione del pizzo.

Il concorso è aperto a privati, scuole, gruppi, nazionali ed esteri, che desiderano dare un contributo innovativo a questo settore, rinnovandolo per trovare nuovi sbocchi, nuovi ambiti professionali e di mercato che consentano al merletto di Cantù di mantenere inalterata la fama di cui gode. Il concorso prevede due categorie: innovazione e tradizione, proprio perché non ci può essere un futuro senza solide radici nel passato. La cultura e le tradizioni tipiche della nostra zona costituiscono un importantissimo bagaglio che non va trascurato, ma conosciuto a fondo per offrire un punto di partenza per un rinnovamento capace di continuare nel tempo, per un'evoluzione che non si esaurisca come una meteora.

IL LUOGO

Cantù è situata al margine Nord della Brianza Occidentale. Il Comune è formato da diversi agglomerati urbani: al centro cittadino fanno da corona numerose frazioni e località. Lantica denominazione di Canturio divenuta Cantù nel XV secolo, deriva dal nome della popolazione insubrica dei Canturigi. Il primo nucleo abitativo di rilievo è pero' Galliano, di cui è evidente lorigine gallica del nome.

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Distesa a comprendere i nuclei storici dei colli di San Paolo e di Galliano, Cantù, nonostante la crescente urbanizzazione del secondo dopoguerra, mostra ancora la struttura di borgo un tempo cinto da mura medioevali. Il monumento di maggior rilievo artistico è il complesso romanico della basilica e del battistero di Galliano, una delle più importanti realizzazioni protoromaniche presenti in Lombardia.

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La parte più antica di Cantù, risalente ai secoli X e XI, si sviluppa attorno allattuale Piazza Garibaldi. Si possono qui visitare le chiese di San Paolo (fine XI secolo) con la coeva Cappella della Madonnina, di San Teodoro (1200) e della vicina chiesetta di Sant'Antonio, la cappella di San Francesco (affrescata nel 1400), tracce delle fortificazioni del castello dei Pietrasanta, la Porta Ferraia (1324), le chiese a pianta centrale di Santa Maria (XVI secolo) e di Sant'Ambrogio (1570) legate, rispettivamente, ai monasteri delle Benedettine e delle Agostiniane, la Villa Calvi (inizio 1800) e, più decentrato, il Santuario della Madonna dei Miracoli (1554).



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